Patanjali e gli otto rami dello Yoga: ASANA

Gli asana sono l’aspetto più comune per chi non conosce gli altri sette rami che compongono il sentiero dello yoga, in poche parole sono le “posizioni”.

La mobilità, la forza e la flessibilità sono solo alcuni dei benefici della pratica fisica. Gli asana sono il veicolo per espandere la coscienza, esplorando il nostro mondo interiore durante i momenti di immobilità nella pratica; infatti, questi sono un’ottima preparazione alla meditazione.

Ma quando realmente stiamo praticando gli asana? 

Andiamo ad analizzare il versetto:

Spesso viene tradotto nel seguente modo: una posizione deve essere stabile e comoda.

Di certo il solo fatto di assumere le varie posizioni non vuol dire di stare praticando, altrimenti ginnasti e sportivi sarebbero esperti di yoga.

Stiamo praticando asana quando corpo e mente restano fermi a proprio agio, anche nella zona comfort.

Per una pratica armonica (a livello fisico, mentale ed energetico), sono da prendere in considerazione i seguenti punti:

  • Rispettare il nostro stato di salute. Se un giorno siamo indisposti o spossati non bisognerebbe praticare, o almeno, sarebbe opportuno adattare la pratica al nostro sentire (questo vale sempre e non è segno di debolezza).
  • Allenare la mente a portare la consapevolezza ai pensieri, sensazioni ed emozioni che sorgono senza lasciarci travolgere da questi.
  • Non forzare il corpo per assumere la posizione “perfetta”. Non esiste una posizione giusta o sbagliata, ricordiamo la celebre frase di T. Krishnamacharya:
  • Allenati gradualmente a portare la consapevolezza nel qui ed ora (nel mio percorso di meditazione ci sono tanti esercizi pratici che puoi praticare sempre ed ovunque).
  • Osserva se pensieri, parole e sensazioni sono coerenti.
  • Segui il tuo sentire, solo tu puoi sapere come stai in ogni momento, e non sentirti in colpa se un giorno devi dire no.

Spero che questa lettura abbia contribuito ad una visione più ampia e consapevole riguardo alla tua pratica.

A presto!

Redatto da Rosa Roca ©

Lascia un commento